Il mio soprannome, Araldo Bellachioma, è nato moltissimi anni prima della mia capigliatura e sopravvivrà al rasoio. Mi chiamo Mattia Bianco e la mia missione è accompagnarvi ovunque mi sia emozionato almeno un po’. Nella vita non rinuncerò mai alla curiosità, quella di scoprire qualcosa che non conosco e di prendere un sentiero nuovo.
La cosa che mi appassiona di più nell’accompagnare qualcuno in cammino è il fargli vedere con i miei occhi i luoghi che mi hanno trasmesso una suggestione, che mi hanno fatto sognare, che mi hanno fatto dimenticare tutto e mi hanno fatto sentire leggero. Tutto questo cerco di trasmetterlo a chi mi segue. Sono convinto che quando condividiamo la fatica del sentiero con un amico o con sconosciuti, abbassiamo le barriere e siamo pronti a vivere esperienze pazzesche.
Ho paura dei ragni perché hanno troppe zampe e delle pianure perché hanno troppe strade. Ho una grande passione per le storie raccontate bene. E una strana attrazione per lo sconosciuto. Amo cantare sotto la doccia e scegliere la strada più lunga per godermi il panorama (anche a costo di sbagliare strada; ma tranquilli, i sopralluoghi li facciamo per questo).
Credo nei tramonti, nelle persone buone, nei giorni di vacanza, e che un sentiero ci salverà. Non lo stesso sentiero per tutti, e non tutti insieme, ma andrà così. Per qualcuno è già così. Vorrei rinascere un’altra volta per conoscere prima Lhasa de Sela, avere vent'anni e ubriacarmi a un suo concerto nel cortile di un bar affollato in una sera di aprile. Nel frattempo mi ubriaco a ogni altro concerto in bar affollati e non.